Finalmente a casa!


Dopo 17 giorni (… e 340 km) ieri pomeriggio siamo finalmente tornati a casa.
A dire il vero a fare tutto il cammino siamo stati soltanto in tre: io, Maria Luisa e Giacomo.
Gli altri  “umani” della compagnia arrivati a S. Bernardo di Mendatica sono entrati in quelle buffe scatole mobili che fanno puzza e rumore e sono spariti; i due “piccoletti” (Pedro e Umberto) giunti a Bardineto hanno piagnucolato, dicendo di essere stanchi, ed hanno intenerito il “capo” che li ha affidati al piccolo Gioele che li ha coccolati ed ingrassati per 5 giorni mentre Alpina, la bardotta, ha “disertato” nella notte a Pian dell’Arma.
Così all’arrivo a S. Bernardo tutte le attenzioni (e pure le carote) sono state per il sottoscritto e devo dire, senza falsa modestia, che la cosa mi ha inorgoglito parecchio.
Il viaggio è stato comunque piacevole ed interessante anche se dei previsti “magnifici panorami” si è visto davvero poco: la nebbia e le nuvole basse ci hanno accompagnato per quasi tutto il percorso.
Tuttavia questo, dal punto di vista asinino, non è stato un male: abbiamo evitato di farci tormentare da mosche e tafani!
L’accoglienza che ci è stata riservata lungo tutto il cammino è stata davvero buona e mi sembra di aver capito che anche i nostri compagni a due gambe siano stati trattati altrettanto bene.
La meta prevista era Limone Piemonte ma, per fortuna, la neve ancora presente abbondante sui sentieri ha fatto concludere il viaggio con tre giorni di anticipo: ho scritto “per fortuna” perché i miei zoccoli, pur sani e robusti, si sono sensibilmente consumati e temo avrei rischiato di dovermi fermare.
Mi sa che il capo questa volta è stato un pò troppo ottimista quando ha progettato il viaggio ….
In chiusura una nota triste: arrivati al recinto non ho trovato ad attenderci la piccola Gloria ed ho subito capito, non chiedetemi come, che ci aveva lasciato per sempre.
Purtroppo aveva una età, per una capretta, piuttosto avanzata e già da qualche tempo non stava più molto bene; ci consola il sapere che i nove anni vissuti a Paradase sono stati per lei molto felici e che il suo ricordo accompagnerà, per tanto tempo, quanti l’hanno conosciuta.
D’altronde sono consapevole che invecchiare, ammalarsi e morire è nella natura di tutti gli esseri viventi (io …. e pure voi compresi) e quindi non è il caso di fare tragedie.
Adesso vi saluto e torno a brucare, insieme ai miei amici, e vi ricordo che ci sono ancora posti disponibili per le due uscite di luglio: se venite a trovarci ricordate di portarci qualche regalino (che so … carote, mele, ecc.)  perché credo proprio lo abbiamo meritato.

A presto, Oreste.