Per sorridere un pò ...

Abbiamo ricevuto in regalo il libro "L'unghia dell'asino" di Augusto Frassineti (Ed. Garzanti, 1961) e qui riportiamo un divertente brano del medesimo.

....  vale senza dubbio la pena di fermarci a riflettere alcun poco su questa sua [nota:  di Giordano Bruno] parabola, che ne riassume efficacemente il pensiero.

"Era un tempo che il leone e l'asino erano compagni; ed andando insieme in pellegrinaggio, convennero che, al passar de' fiumi, si tranassero a vicenna: com'è dire, che una volta l'asino portasse sopra il leone e un'altra volta il leone portasse l'asino. Avendo, dunque, ad andar a Roma, e, non essendo a lor servigio nè scafa nè ponte, gionti al fiume Garigliano, l'asino si tolse il leone sopra: il quale natando verso l'altra riva, il leon, per tema di cascare, sempre più e più gli piantava l'unghie nella pelle, di sorte che a quel povero animale gli penetrorno in sin all'ossa. Ed il miserello, come quel che fa professione di pazienza, passo al meglio che potè, senza far motto. Se non che, gionti a salvamento fuor dell'acqua, si scrollò un poco il dorso, e si svoltò la schiena tre o quattro volte per l'arena calda, e passaron oltre. Otto giorni dopo, al ritornare che fecero, era il dovero che il leone portasse l'asino. Il quale, essendogli sopra, per non cascar nell'acqua, coi denti afferò la cervice del leone; e ciò non bastando per tenerlo su, gli cacciò il suo strumento - o, vogliam dire, il ... tu m'intendi - per parlare onestamente, al vacuo, sotto la coda, dove manca la pelle: di maniera che il leone sentì maggior angoscia che sentir possa una donna nelle pene del parto, gridando: - Olà, olà, oi, oi, oi, oimè! olà traditore! - A cui rispose l'asino in volto severo e grave tuono: - Pazienza fratel mio: vedi che io non ho altr'unghia che questa d'attaccarmi. - E cossì fu necessario che il leone suffrisse e indurasse, sin che fusse passato il fiume.
Io non amo atteggiarmi a profeta di sventure, ma dico a tutti coloro che han sempre fatto, e fanno, la parte del leone: - State attenti, signori: il Garigliano è davanti a voi, e vi sarà giocoforza passare. a buon rivederci, dunque, su l'altra sponda.-"